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Durante la seconda guerra mondiale Izolda viveva a Varsavia. Conobbe il suo fututro marito nel primo anno di guerra. Poco dopo il loro matrimonio cominciarono a innalzare il muro intorno al quartiere ebraico. E prima che giungesse il loro primo anniversario, il muro fu chiuso. Poi venne il tempo delle deportazioni. Izolda però non smise mai di lottare, per salvare se stessa, i suoi parenti, ma sopratutto suo marito. Questa era la cosa fondamentale, la ragione stessa della sua esistenza. salvare il suo Szajek. E fu questa certezza a consentirle di superare le innumerevoli prove che si trovò a dover affrontare. Scappò dal ghetto, sopravvisse alla prigione, finì ai lavori forzati, poi ad Auschwitz.. Infondo al suo cuore, Izolda non perse mai la speranza, nemmeno quando il suo re di cuori era accerchiato da tre orribili crate di picche.